VERSO L’UNITA’ DELL’EUROPA

La nascita ed il cammino di istituzioni e movimenti europei

(a cura di Franco Oriti)

1941

Nel confino di Ventotene Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni scrivono “Per un’Europa libera e unita. Progetto di un Manifesto” (“Manifesto di Ventotene”), nel quale vengono enunciati non solo i presupposti ideologici dell’unità federale dell’Europa, ma indicati anche gli strumenti necessari per realizzarla. Spinelli scrive sulla crisi della società moderna, sull’unità europea come compito immediato del dopoguerra e sul partito rivoluzionario che avrebbe dovuto realizzarla. Rossi scrive il capitolo dedicato ai “compiti del dopoguerra e alla riforma della società”. Alla stesura si giunge in seguito alla lettura di due articoli di Luigi Einaudi apparsi sul “Corriere della Sera” il 5 gennaio e il 28 dicembre del 1918, sotto lo pseudonimo di Junius, nella quale sostanzialmente si dice “….la pace nel mondo può nascere solo da una Federazione mondiale che tolga agli stati il diritto e il bisogno di ricorrere alla forza….” e “la pace duratura fra le nazioni europee può stabilirsi solo con la Federazione europea cioè gli Stati Uniti d’Europa” e all’invio al confino, da parte dello stesso Einaudi – libero di corrispondere con Rossi da professore a professore di economia durante il periodo fascista in Italia – di alcuni classici della letteratura federalista inglese, sorta attorno al “Federal Union” durante gli anni Trenta nella quale si contrapponeva l’impotenza della Società delle Nazioni alla forza del sistema federale per garantire la pace e la prosperità economica. Dietro questi testi di Lionel Robbins, di Barbara Wotton e di Lord Lothian c’erano i “Federalist Papers” con i quali gli americani Alexander Hamilton, ? Jay e James Madison si erano battuti alla fine del XVIII secolo per il passaggio dall’impotente e divisa Confederazione agli Stati Uniti d’America. In altre parole, una teoria dello stato federale che ai rapporti fra gli stati contrappone il modello federale americano.

1943

il 27 e 28 agosto, a Milano, in casa di Mario Alberto Rollier in via Poerio, 37, una ventina di antifascisti, tra cui Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Manlio Rossi Doria, Vittorio Foa, Vindice Cavallera, Leone Ginzburg e Eugenio Colorni, decidono di fondare il Movimento Federalista Europeo (MFE). Il MFE è un movimento politico apartitico e si batte per la creazione di una Federazione europea intesa come primo passo fondamentale in direzione di una Federazione mondiale per garantire la pace e costituire un governo mondiale.

1944

nasce in Francia il Comitato Francese per la Federazione Europea (CFFE).

il 22 gennaio è la data riportata in fondo alla prefazione del Manifesto di Ventotene e firmata dal Movimento italiano per la Federazione europea. La stesura della prefazione è opera di Eugenio Colorni. Il Manifesto di Ventotene, che contiene altri due brevi saggi di Spinelli del 1942-43 sui rapporti tra il federalismo europeo e le altre ideologie, viene pubblicato clandestinamente a Roma (prima era circolata solo in forma ciclostilata).

1946

dal 15 al 22 settembre, a Hertenstein, federalisti da 14 paesi europei si incontrano per rispondere a un’iniziativa contemporanea euro-elvetica.

il 15 dicembre, a Parigi, si costituisce l’Unione Europea dei Federalisti (UEF) che e’ un’insieme di movimenti federalisti nazionali nati prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale, quali, per esempio: l’Europa-Union svizzera (1934), la Federal Union Britannica (1938), il Manifesto di Ventotene (1941), il Movimento Federalista Europeo (1943), il Comitato Francese per la Federazione Europea (1944), il Movimento Federalista Olandese (1945), il movimento francese La Fédération (1945), l’Europa-Union tedesca (1946).

1947

firma del Trattato di Dunkirk, che sancisce un’alleanza difensiva tra la Francia e il Regno Unito.

dal 27-30 agosto, a Montreaux (Svizzera), si riuniscono oltre 300 persone, rappresentanti di 51 organizzazioni e provenienti da 24 paesi, e istituiscono il World Movement for a World Federal Government (Movimento universale per una confederazione mondiale – Mucm). In concomitanza, nello stesso periodo e stesso luogo si riunisce il primo congresso dell’Unione Europea dei Federalisti (UEF).

1948

all’Aja, si tiene il primo Congresso europeo dalla quale viene fondato il Movimento europeo internazionale.

il 17 marzo, viene firmato il Trattato di Bruxelles tra Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Gran Bretagna con lo scopo di provvedere ad una autodifesa collettiva (collective self-defense) e ad una collaborazione economica, sociale e culturale tra i firmatari.

1949

il 4 aprile, viene istituito il North Atlantic Treaty Organisation (NATO) tra USA, Canada, Belgio, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Regno Unito.

il 5 maggio, vengono istituite il Consiglio d’Europa (organizzazione di coordinamento per le relazioni politi­che) che e’ un organo consultivo (creato dopo il Trattato di Strasburgo) e l’Organizzazione internazionale di coordinamento per le relazioni economiche per la gestione dei fondi provenienti del piano Marshall (OECE), che diverrà OCSE nel 1960.

1950

Fu creata la prima unita’ di conto europea, denominata EUA, con lo stesso rapporto in oro del dollaro statunitense (0,888 grammi di oro), per cui 1 EUA era uguale a 1 USD

il 3 maggio, Jean Monnet propone un piano per costituire la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (il piano verrà meglio conosciuto come il “Memorandum Monnet”.

il 9 maggio, Robert Schuman, ministro degli esteri france­se, su suggerimento di Jean Monnet, grande fautore dell’u­nità europea, propone di unificare l’economia carbosiderurgica europea dando vita a concrete istituzioni comuni a carattere permanentemente sovranazionale come la Comunita’ Economica del Carbone e dell’Acciaio (CECA).

1951

il 18 aprile, nell’intento di mettere in comune risorse fondamentali per la rinascita economica dell’Europa, sei Paesi (Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Olanda e Repubblica Federale di Germania) fondano la Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio (CECA) (conosciuta anche col nome di “Trattato di Parigi”). Nasce così l’Europa dei Sei.

1952

il 25 maggio, a Parigi, nasce la Comunità Europea di Difesa (CED) tra i Sei tendente ad una integrazione degli eserciti europei.

il 25 luglio o il 10 agosto, entra in funzione la CECA. Presidente è Jean Monnet.

1953

il 9 marzo, su sollecitazione di Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi, Robert Schuman e Paul Henry Spaak, viene incaricata l’Assemblea parlamentare di mettere a punto un processo di Comunità Politica Europea (CPE), perchè un esercito europeo integrato non è possibile senza una politica comune.

1954

il 30 agosto, dopo la ratifica di Belgio, Olanda, Lussemburgo e Germania l’Assemblea nazionale francese respinge il progetto CED e, di conseguenza, il CPE, determinandone il totale fallimento.

il 23 ottobre, la Repubblica Federale Tedesca e l’Italia aderiscono al Trattato di Bruxelles del 1948. Quest’ultima diventa Unione Europea Occidentale (UEO) e rafforza la volontà di voler essere una organizzazione inter-governativa per la sicurezza europea. L’UEO ha sede a Bruxelles.

1955

la Repubblica Federale Tedesca aderisce alla NATO.

il 1, 2 e 3 giugno, a Messina (Conferenza di Messina), i ministri degli esteri dei Sei, si riuniscono per esaminare le modalità sia di una integrazione settoriale auspicata dalla Francia, sia di una integrazione generale appoggiata da Benelux, Germania e Italia. Viene incaricato un comitato, presieduto dal belga Spaak, per elaborare un rapporto il quale fa propria l’iniziativa volta alla creazione di un Mercato Comune generale e contemporaneamente, ritenendo che l’impiego pacifico dell’energia nucleare avrebbe costruito un fattore di importanza decisiva per l’indu­stria europea, propone la istituzione di una Comunità Europea dell’Energia Atomica. Ha svolto un ruolo fondamentale nell’apertura della strada ai Trattati di Roma del 1957. Si tratta di un momento della storia europea che ha determinato il cammino dell’allora Comunità evitando che il fallimento della Comunità europea di difesa (CED) potesse interrompere la strada dell’integrazione, appena iniziata dall’istituzione della CECA.

1956

il 29 maggio, la Conferenza di Venezia approva il Rapporto Spaak.

il 14 luglio, a Stresa (Italia), federalisti provenienti da 8 diverse città europee (Antwerp, Dusseldorf, Saarbruecken, Lione, Strasburgo, Ginevra, Milano­ e  Torino) firmano una Dichiarazione indirizzata ai cittadini europei per invitarli ad eleggere i loro delegati per il Congresso del popolo europeo, la quale doveva avere come obbiettivo principale di ottenere la convocazione di una Assemblea costituente europea.

1957

i federalisti lanciano la Campagna per il Congresso del Popolo europeo. Si tratta del primo tentativo di costituire l’unità politica dell’Europa attraverso la partecipazione dei cittadini.

il 25 marzo, a Roma, i Sei firmano i cosidetti “Trattati di Roma” che istituiscono la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’E­nergia Atomica (CEEA o Euratom) che entreranno in vigore il 1 gennaio 1958. L’obiettivo principale della CEE è la creazione dell’unione doganale che assicuri la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali tra gli Stati membri e l’istituzione di una tariffa esterna comune al termine di un periodo transitorio di 12 anni. Lo stesso giorno viene firmata la Convenzione per le Istituzioni Comuni, per un’unica Corte di Giustizia e un unica Assemblea parlamentare.

il 17 aprile, a Bruxelles, i Sei firmano i due Protocolli relativi allo Statuto della Corte di Giustizia, ai privilegi ed alle immunità delle due Comuni­tà CEE e CEEA.

1958

il 1 gennaio, entra in vigore la CEE e la CEEA.

1960

il 3 maggio, alla Convenzione di Stoccolma, si decide di istituire la “European Free Trade Association” (EFTA) tra Austria, Danimarca, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

l’11 maggio, si istituisce il Fondo sociale europeo.

1962

il 30 gennaio, entra in vigore la Politica Agricola Comune (PAC).

1963

il 22 gennaio, Francia e Repubblica Federale Tedesca firmano un trattato di amicizia.

il 20 luglio, un accordo commerciale e di sviluppo viene firmato a Yaoundè, in Camerun, (Convenzione di Yaoundè) tra la CEE e 18 paesi africani francofoni, quest’ultimi definiti Associazione degli Stati africani e Madagascar (ASAM).

1964

a Ginevra, in occasione dell’apertura dei negoziati tariffari multilaterali nell’ambito del General Agreement on Tariffs and Trade (GATT), per la prima volta la CEE partecipa come soggetto autonomo.

il 15 dicembre, nell’ambito dalla PAC, si decide di adottare prezzi uniformi per i cereali. Tale decisione entrerà in vigore nel 1967.

1965

l’8 aprile, viene firmato, a Bruxelles, il trattato sulla fusione degli esecutivi (Accordo Merger), per un’unica Commissione e un unico Consiglio tra CEE, CEEA e CECA. Viene così istituita una sola Comunità europea (CE).

in giugno, crisi della sedia vuota attuata dai rappresentanti francesi i quali decidono di boicottare tutti gli incontri del Consiglio dei Ministri.

1966

il 28 e 29 gennaio, si giunge al Compromesso di Lussemburgo, nella quale la Francia accetta il principio di un bilancio proprio della Comunità in cambio del riconoscimento del diritto di veto: in sostanza l’adozione degli atti comunitari all’unanimità, pone fine alla cd. “politica della sedia vuota” in atto dal mese di giugno dell’anno precedente attuata da Charles De Gaulle.

La Francia esce dalla NATO.

Viene istituito il Comitato dei Rappresentanti Permanenti degli Stati membri presso la Comunità (COREPER). Sarà l’interlocutore permanente della Commissione.

1967

in Italia, Francia, Belgio e Germania, su iniziativa dei federalisti, vengono presentate proposte di iniziativa popolare o parlamentare per chiedere l’elezione diretta del Parlamento europeo.

il 1 luglio, entra in vigore la CE.

1968

il 1 luglio, tra i Sei entra in vigore l’Unione doganale e la tariffa comune esterna prevista dai Trattati di Roma. Vengono così aboliti i dazi doganali tra gli Stati membri e sostituiti i dazi doganali nazionali con una tariffa doganale comune negli scambi con il resto del mondo.

il 26 luglio, ad Arusha, viene firmato l’Accordo di associazione tra la CE e il Kenya, l’Uganda e la Tanzania (verrà rinnovato il 24 settembre dell’anno successivo).

il 18 dicembre, viene approvato il Piano Mansholt per garantire i prezzi, ristrutturare e modernizzare l’agricoltura.

1969

in luglio, viene firmata la seconda Convenzione di Yaoundè.

il 2 dicembre, al Vertice europeo dell’Aja (Olanda), i paesi della CE decidono di realizzare l’Unione economica e monetaria a tappe e l’avvio della cooperazione nel settore della politica estera.

il 19 e 22 dicembre, il Consiglio dei Ministri concorda nell’aumentare i poteri di bilancio del Parlamento europeo e di assegnare alla Comunità europea autonomia finanziaria.

1970

Accordo di associazione tra la CE e Malta.

Accordo di preferenza commerciale tra la CE e la Spagna.

in aprile, i Sei decidono la sostituzione dei contributi finanziari da parte degli Stati membri con risorse proprie della Comunità (dazi doganali, I.V.A. prelievi agricoli, ecc…). Inoltre, viene firmato un Trattato per l’ampliamento dei poteri finanziari del Parlamento europeo a Lussemburgo (Trattato di Lussemburgo), modificando così i Trattati di Roma.

il 27 ottobre, viene reso noto il “Rapporto Davignon” sulla cooperazione politica in cui gli Stati membri si prefiggono l’obiettivo che l’Europa parli con una sola voce sui grandi problemi internazionali e mondiali; inizia così la Politica europea di Co-operazione (PEC).

in ottobre, il primo ministro lussemburghese Pierre Werner presenta un piano (Piano Werner) per la creazione a tappe dell’Unione economica e monetaria (UEM) entro il 1980.

1971

in marzo, gli Stati membri decidono di adottare misure intese ad armonizzare le loro politiche di rilancio e a ridurre i margini di fluttuazione fra le loro monete. E’ l’avvio dell’UEM, perturbata, però, immediatamente dalla crisi monetaria dello stesso anno determinata dal fallimento degli Accordi di Bretton Woods del ….In poche parole, gli Stati Uniti decidono di rendere inconvertibile il dollaro in oro ponendo così termine al regime monetario delle parità fisse. Anche i paesi europei lasciano fluttuare liberamente le loro monete.

in maggio, la CE emana, per la prima volta, una dichiarazione di politica estera comune sui fatti del Medio Oriente.

1972

il 22 gennaio, viene firmato il primo trattato di adesione alla Comunità di Danimarca, Irlanda, Regno Unito e Norvegia.

in marzo, con gli Accordi di Basilea, gli Stati membri della CE adottano una risoluzione che limita il margine di fluttuazione tra le monete prendendo come punto di riferimento il dollaro statunitense (serpente monetario). Il margine di fluttuazione nei confronti del dollaro è del 2,25 per cento. Viene creato il Fondo europeo di cooperazione monetaria (FECOM) per facilitare la cooperazione tra le banche centrali e gestire, se necessario, un fondo comune di riserve.

il 24 aprile, nasce il cd. “serpente nel tunnel”, nel quale, le variazioni costituiscono il serpente e le fasce esterne autorizzate dal FECOM formano il tunnel. Il sistema fallirà nel 1974 quando anche la Francia e l’Italia decideranno di uscire dal serpente seguendo l’esempio della Danimarca, dell’Irlanda e del Regno Unito che erano entrate ed uscite dal serpente nel giro di pochi mesi durante il 1972.

il 22 luglio, viene firmato l’Accordo di libero scambio tra CE e il “European Free Trade Association” (EFTA); di quest’ultima fanno parte Austria, Portogallo, Islanda, Svezia e Svizzera.

il 26 settembre, la maggioranza dei norvegesi votano contro nel referendum sull’adesione alla CEE.

il 18 dicembre, la CE firma due accordi commerciali: uno con l’Egitto e l’altro con il Libano.

il 19 dicembre, la CE firma un Accordo di associazione con Cipro.

1973

Secondo Rapporto Davignon sulla cooperazione politica tra i paesi membri della CE.

dopo una nuova grave crisi del dollaro, i paesi europei decidono di lasciar fluttuare liberamente le loro monete nei confronti del dollaro, ma di mantenere tra di loro un margine massimo di fluttuazione del 2,25 per cento.

Jean Monnet propone ai capi di Stato e di Governo l’istituzione di un “governo europeo provvisorio”, il cui compito avrebbe dovuto essere quello di realizzare le riforme necessarie per istituire un governo europeo e una Assemblea eletta a suffragio universale. La proposta venne accolta dai governi europei con la formula riduttiva del “Consiglio europeo”, che si riunirà per la prima volta nel 1974.

il 1 gennaio, aderiscono ufficialmente alla CE la Gran Bretagna, l’Irlanda e la Danimarca. La Comunità dei Sei diventa così la Comunità dei Nove. Con l’ingresso della Gran Bretagna, la CE firma un accordo speciale per le isole della Manica, cioè Jersey, Guernsey e l’Isola di Man (appartenti alla Gran Bretagna); essi godono di autonomia fiscale, del diritto di autogoverno e non sono sottoposte al libero movimento di persone e merci e all’armonizzazione fiscale.

il 2 aprile, la CE firma un Accordo commerciale con l’Uruguay.

in luglio, iniziano le negoziazioni alla Convenzione di Yaoundè tra CE e 28 paesi dell’Africa, Caraibi e Pacifico. Inoltre, ad Helsinki (Finlandia), inizia la Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (CSCE).

il 14 e 15 dicembre, al Vertice di Copenhagen, i Nove concordano sulla necessità di una Politica Energetica Comune (PEC).

1974

il 9 e 10 dicembre, i Capi di Stato e di Governo dei Nove decidono di regolarizzare i vertici dei Nove (il vertice prende il nome di Consiglio europeo) e di riunirsi più frequentemente durante l’anno (almeno tre volte). Così il Consiglio europeo e i Vertici si istituzionalizzano, senza però assicurare allo stesso un controllo democratico da parte dei singoli Parlamenti.

in dicembre, riprende vigore l’Accordo di associazione tra CE e Grecia dopo che il governo dei colonelli lascia il governo nel precedente mese di luglio.

1975

a Helsinki, i paesi europei, insieme a USA, Canada e URSS concludono la Conferenza per lo Sviluppo e la Cooperazione Europea (CSCE).

dal 1 gennaio, la CE si finanzia esclusivamente con risorse proprie (precedentemente la Comunità veniva finanziata attraverso i contributi degli Stati membri).

il 28 febbraio, a Lomè (Togo), viene creata una organizzazione comunitaria per la cooperazione commer­ciale, economica e finanziaria tra la CE e 46 Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Convenzione di Lomè tra CE e Stati ACP), sostituendo le Convenzioni di Yaoundè del 1963 e l’Accordo di Arusha del 1969. La durata della Convenzione è di cinque anni. Sono previste istituzioni comuni tra la CE e i paesi ACP per la gestione degli aiuti allo sviluppo.

il 10 e l’11 marzo, a Dublino, si riunisce il primo Consiglio europeo dei Capi di Stato e di governo della CE.

il 22 luglio, viene firmato il Trattato di Bruxelles, che prevede l’istituzione del “Court of Auditors” (entrerà in vigore il 1 luglio 1977).

l’1 e il 2 dicembre, a Roma, il Consiglio europeo decide definitivamente l’elezione a suffragio universale del Parla­mento europeo già prevista nei Trattati di Parigi e di Roma. Viene istituita la  Corte dei Conti della Comunità e viene deciso il conferimento di maggiori poteri al Parlamento europeo in materia di bilancio (quest’ultimo ha ora la facoltà di respingere in toto il bilancio stesso).

il 29 dicembre, Leo Tindemans presenta ai rappresentanti della CE il suo rapporto (Rapporto Tindemans).

1976

 il 20 settembre, viene emanato l’Atto relativo all’elezione dei rappresentanti dell’Assemblea Parlamentare a suffragio universale e diretto. (L’Italia, con la L. 6 aprile 1977, n.150, ha approvato e dato piena ed intera esecuzione all'”Atto relativo all’elezione dei rappresentanti nell’Assemblea europea a suffragio universale diretto” emanato dal Consiglio delle Comunità europee con decisione del 20 settembre 1976. Ed ha emanato la Legge 24 gennaio 1979, n.18 sulla elezione dei rappresentanti dell’Italia al Parlamento europeo (le prime elezioni suddette hanno luogo in Italia il 10 giugno 1979).

1977

Rapporto MacDougall sull’Unione monetaria europea.

1978

il 7 e 8 aprile, a Copenaghen, il Consiglio europeo…..

il 6 e 7 luglio, a Brema, il Consiglio europeo, in seguito alla iniziativa congiunta franco-tedesca (Giscard d’Estaing-Schmidt),  decide la creazione di una zona europea di stabilità monetaria, istituendo il Sistema Monetario Europeo (SME).

il 4 e 5 dicembre, a Bruxelles, il Consiglio europeo, adotta gli atti per l’istituzione  dello SME. Fondamento del sistema è l’European Currency Unit (ECU) come unità di conto. La denominazione è il prodotto di una sorta di compromesso storico e linguistico tra una sigla inglese (che sta per “European Currency Unit”) e un’antica moneta francese, lo scudo (ecu) risalente al regno di San Luigi.

SME: Sancisce l’abrogazione del serpente monetario e mira a creare una zona di stabilità monetaria in Europa affinchè non si verifichino variazioni troppo forti dei tassi di cambio tra le monete attraverso la stabilità interna dei prezzi e quella esterna dei cambi, mediante un sistema di tassi centrali fissi, ma rivedibili, che poggia su una serie di meccanismi di intervento e creditizi. In altre parole, lo SME è l’erede delle esperienze del precedente “serpente monetario europeo” disciplinato dalla risoluzione del Consiglio del 21 marzo 1972, con la quale le banche centrali venivano invitate a fare in modo che lo scarto tra le valute di due stati non superasse il 2,25 per cento; parallelamente, il margine di fluttuazione nei confronti del dollaro rimaneva del 4,5 par cento (il “serpente nel tunnel”). Sugli stati (e sulle loro banche centrali) gravava un obbligo di intervento per controllare le oscillazioni. La fluttuazione generalizzata delle monete a partire dal marzo 1973 aveva determinato la scomparsa del cosidetto tunnel, lasciando in vigore il serpente come zona di fluttuazione concertata tra le divise europee (escluse sterlina e lira). Il collasso del sistema universale di Bretton Woods e il ripiegare generalizzato degli stati su scelte di politica nazionale autonome e scoordinate aveva posto fine all’esperienza della cooperazione incentrata sul metodo del “serpente”. Lo SME si presenta come soluzione istituzionale nuova. Esso è oggetto di gestione e di controllo diretti da parte degli organi della Comunità: Commissione e Consiglio non avevano, invece, autorità sui meccanismi operativi del serpente. Inoltre, attraverso il meccanismo dell’intervento obbligatorio nelle situazioni di scarto delle parità, le istituzioni comunitarie acquisiscono una sorta di potere di controllo delle politiche economiche; uno stato membro può essere invitato ad adottare misure di politica economica nazionale. Ad ulteriore integrazione, la griglia delle parità non è immutabile, e sono ammessi riallineamenti.

ECU: Sistema di cambio comunitario che è una unità di conto monetaria composta, costituita da un paniere di importi determinati da monete comunitarie. L’ECU svolge ad un tempo una pluralità di funzioni. In primo luogo, è l’unità di conto unica per le transazioni inerenti al funzionamento del sistema e rimpiazza l’oro come unità di riferimento per i meccanismi di sostegno finanziario; secondariamente, è mezzo di regolamento per le autorità monetarie nazionali (come i diritti speciali di prelievo del Fondo Monetario Europeo); infine, è indicatore di divergenza, nel senso che contribuisce a mantenere i tassi di cambio entro una certa fascia di parità, comportando un obbligo degli stati di intervenire quando una fluttuazione si avvicina ai limiti prefissati. Gli obblighi specifici riguardono:

  1. a) la determinazione di una parità espressa in ECU, per ciascuna moneta nazioanle; il tasso, non definitivo, può essere modificato solo con l’accordo reciproco degli altri paesi membri nel contesto di una procedura nella quale la Commissione è garante dell’interesse comunitario;
  2. b) lo stabilimento di una griglia di parità bilaterali, cioè di un insieme di rapporti bilaterali di scambio; la griglia permette margini di fluttuazione del 2,25 per cento, positivo o negativo (deroga del 6 per cento in favore dell’Italia, fino al 1991);
  3. c) la predisposizione di un meccanismo di intervento (con l’ECU esercitante la funzione di indicatore di divergenza): lo stato deve intervenire quando la soglia di intervento raggiunge il 75 per cento dello scarto massimo consentito (il 2,25 per cento o il 6 per cento).

Affinchè l’ECU non diventi una entità inesistente occorre creare un’autorità monetaria centrale, dotata di veri poteri di controllo e la costruzione di una Banca Centrale Europea.

1979

il 13 marzo, entra in vigore lo SME e l’ECU.

il 28 maggio, viene firmato il trattato di adesione della Grecia alla CE (entrerà in vigore il 1 gennaio 1981). La Grecia era già legata alla CEE attraverso un accordo di associazione firmato il 9 luglio 1961 e entrato in vigore il 1 novembre 1962, ma con l’avvento del regime dei colonnelli fu sospeso il 21 aprile 1967.

dal 7 al 10 giugno, si svolgono nella Comunità le prime elezioni europee a suffragio universale: per la prima volta i cittadini della Comunità eleggono direttamente i 410 deputati del Parlamento europeo. La durata prevista di ogni legislatura è di cinque anni.

il 31 ottobre, viene firmata la Seconda Convenzione di Lomè (Lomè II) tra la CE e 58 Stati dell’ACP.

1980

il gruppo del Coccodrillo si istituisce tra i membri del Parlamento europeo per proporre piani radicali di riforme della CE.

il 7 e 8 marzo, la CE firma un Accordo di cooperazione con l'”Association of South East Asian Nation” (ASEAN), vale a dire Brunei, Indonesia, Malaysia, le Filippine, Singapore e Tailandia.

il 13 giugno, a Venezia, la CE condanna gli insediamenti israeliani e l’annessione di Gerusalemme.

1981

il 1 gennaio, la Grecia diventa il decimo Stato membro della CE.

Viene presentato il piano Genscher-Colombo per l’Unione politica.

1982

il 23 febbraio, in Groenlandia, si tiene un referendum. L’esito di tale referendum decide il ritiro della Groenlandia dalla Comunità, nonostante faccia parte della Danimarca.

1983

Rapporto Albert-Ball per un miglioramento del mercato unico interno.

il 25 gennaio, il Consiglio europeo decide l’istituzione della Politica Comune della Pesca (PCP).

dal 17 al 19 giugno, i capi di Stato e di governo firmano la Dichiarazione Solemn sull’Unione europea.

il 17 dicembre, i paesi dell’Accordo di Cartagena o Patto Andino (Bolivia, Ecuador, Perù e Venezuela) firmano un accordo di commercio e di sostegno con la CEE.

1984

il 14 febbraio, il Parlamento europeo approva a larghissi­ma maggioranza il progetto di Trattato per l’Unione europea (Progetto Spinelli), presentata dall’europarlamentare Altiero Spinelli.

dal 10 al 14 giugno, si svolgono nella Comunità le seconde elezioni del Parlamento europeo.

il 17 settembre, la dracma greca entra a far parte del paniere dell’ECU.

l’8 dicembre, viene firmata la Terza Convenzione di Lomè (Lomè III) tra la CE e 65 Stati dell’ACP.

1985

la Commissione europea pubblica il Libro Bianco contenente le 300 direttive per l’attuazione del grande mercato e fissa un calendario preciso di scadenze per il Mercato comune.

il 1 gennaio, i passaporti della CE iniziano a circolare all’interno dei dieci Stati membri. Inoltre, nello stesso giorno, viene concesso alla Groenlandia il medesimo statuto applicabile ai paesi e territorio d’oltremare (PTOM).

in marzo, viene adottato il Programma Mediterraneo Integrato (PMI) per aiutare le regioni meridionali della CE.

il 12 giugno, viene firmato il Trattato di adesione alla CE di Spagna e Portogallo.

il 14 giugno, viene firmato l’Accordo di Schenghen tra Belgio, Repubblica Federale Tedesca, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Esso prevede l’istituzione di confini senza steccati tra i firmatari dell’accordo.

il 25 e 26 giugno, il Consiglio europeo di Milano, approva (per la prima volta a maggioranza, sette contro tre) il programma contenuto nel Libro Bianco e convoca una conferenza intergovernativa per creare il Mercato interno europeo (Atto Unico).

il 2 dicembre, il Consiglio europeo di Lussemburgo decide di instaurare il grande mercato unico europeo prima della fine del 1992 e adotta l’Atto Unico. Viene così accantonato il progetto Spinelli.

1986

il 1 gennaio, la Spagna e il Portogallo entrano nella CEE, divenendo così dodici i membri della Comunità.

Viene adottata la bandiera europea. Trattasi di dodici stelle riunite in forma circolare su uno sfondo blu. Le stelle resteranno per sempre 12 anche se nel frattempo i paesi aderenti sono aumentati.

il 17 febbraio, in Lussemburgo, viene presentato l’Atto Unico alla Commissione europea, adottato da tutti gli Stati membri (l’Italia firmerà il 28 dello stesso mese dopo il pronunciamento del Parlamento europeo) come emendamento fondamentale ai Trattati di Roma: le decisioni dovranno essere prese a maggioranza per quanto riguarda specifiche misure relative alla costituzione e al funzionamento del mercato (a differenza di quanto stabilito nei Trattati di Roma che prevedeva l’obbligo dell’unanimità). Con l’Atto Unico il Consiglio europeo diventa una istituzione comunitaria con funzioni di indirizzo politico su tutte le materie che interessano gli Stati membri, anche se non previste tra le competenze dei trattati. Inoltre, l’Atto Unico prevede la costituzione di un Segretariato di cooperazione politica.

1987

Anno europeo dell’ambiente.

il 1 luglio, entra in vigore l’Atto Unico Europeo che completa e modifica i Trattati di Roma del 1957, ampliando i poteri della Comunita’, introducendo le decisioni a maggioranza qualificata.

il 13 e il 14 settembre, viene siglato l’Accordo di Baste/Nyborg, che dà vita al meccanismo dei cambi.

1988

in gennaio, entra in vigore il Documento Unico Amministrativo.

Viene presentato il Rapporto Cecchini sull’Europa del 1992.

in febbraio, viene presentato il Memorandum Balladur sulla riforma della Comunità.

l’11 e il 12 febbraio, al Vertice di Bruxelles, sotto la presidenza tedesca si arriva all’importante decisione di liberalizzare completamente i movimenti di capitale, di dare maggiore libertà nel settore dei servizi e di elimi­nare ulteriormente gli ostacoli tecnici alle frontiere.

il 13 febbraio, si giunge ad un’accordo sulla riforma di finanziamento della Comunità.

il 15 giugno, viene firmato l’Accordo di cooperazione con i membri del Consiglio per la Cooperazione degli Stati arabi e del Golfo.

il 25 giugno, a Lussemburgo, una delegazione dei paesi del COMECON firma una dichiarazione congiunta con la CE che sancisce il reciproco riconoscimento. Sarà così possibile negoziare e concludere una serie di accordi commerciali e di cooperazione con i paesi dell’ est europeo e precisamente con l’Ungheria (settembre 1988), la Cecoslovacchia (dicembre 1988), la Polonia (settembre 1989), l’Unione Sovietica (dicembre 1989), la Repubblica Democratica Tedesca e la Bulgaria (maggio 1990). La Romania di Nicolae Ceausescu invece già nel 1980 aveva concluso un accordo con la CE perchè desiderosa di distinguersi dagli altri paesi membri del Patto di Varsavia per la ricerca di una propria autonoma collocazione internazionale. Un discorso diverso vale per la Jugoslavia, in quanto non facente parte del COMECON, e l’accordo commerciale stipulati con la CE nel 1970, rinegoziato nel 1980 e trasformato in una forma particolare di accordo di associazione.

il 27 e 28 giugno, al Vertice di Hannover, si convalidano politicamente le decisioni economiche prese al precedente Vertice di Bruxelles. Inoltre, viene istituito un comitato formato dai Governatori delle Banche centrali, da tre esperti indipendenti e dal Vice presiden­te dell’esecutivo (Comitato Delors), per l’approfondimento delle questioni inerenti l’unione monetaria.

il 24 ottobre, il Consiglio europeo adotta la decisione di istituire la “Court of First Instance” della CE.

1989

in aprile, viene presentato il Rapporto Delors. Esso descrive come dovrebbe essere l’Unione economica e monetaria, come dovrebbe funzionare e con quali tappe ci si potrebbe arrivare. Riguardo a quest’ultimo punto, le tappe previste sono tre:

Prima tappa:         consiste in un rafforzamento ed approfondimento dello SME ed il coordinamento delle politiche economiche (l’inizio previsto per la prima tappa è il 1 luglio 1990);

Seconda tappa:     sarà caratterizzata dall’entrata in vigore di un nuovo Trattato e dall’in­sediamento del nuovo dispositivo istituzionale, in particolare verrà creato il Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC) che assumerà progres­sivamente funzioni e responsabilità operative per la gestione dell’Unione monetaria assorbendo le competenze attuali del Comitato dei Governatori delle Banche Centrali;

Terza tappa:          sarà caratterizzata da parità monetarie fisse e  irrevocabili (il che equivale ad una moneta comune) e dalla gestione in comune delle politiche monetarie ed economiche, in particola­re i disavanzi dei bilanci statali ed il loro finanziamento.

dal 14 al 18 giugno, si svolgono nella Comunità le terze elezioni  per il Parlamento europeo. Inoltre, in Italia, contemporaneamente alle elezioni del 18 giugno, si svolge un referendum d’indirizzo o propositivo per conferire il mandato costituente al Parlamento europeo (i risultati definitivi sanciscono che l’88% degli elettori italiani sono favorevoli ad una Costituzione Europea).

dal 25 al 26 giugno, al Vertice di Madrid, i Capi di Stato e di Governo decidono di avviare la prima fase del Piano Delors per l’Unione economica e monetaria.

in settembre, la peseta spagnola e l’escudo portoghese entrano nello SME.

l’8 e 9 settembre, a Cape d’Antibes (Francia), il primo ministro inglese Margareth Thatcher presenta, in occasione della riunione dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali, un contro-piano sull’Unione economica e monetaria. Il Piano prevede di lasciare libero corso in ciascun paese a tutte le monete della CE, delegando la definizione degli equilibri alle sole forze del mercato, le quali si dispiegherebbero a loro agio dopo la completa liberalizzazione dei movimenti di capitale prevista per il 1 luglio 1990.

in novembre, nella riunione di Parigi, la CE offre lo status di associati a quei paesi dell’Europa orientale a condizione che rispettano i diritti umani e consentano libere elezioni al più presto.

il 9 novembre, crolla il muro di Berlino: è la fine della guerra fredda tra Est e Ovest.

l’8 e 9 dicembre, il Vertice di Strasburgo, decide di fissare una data (fine 1990) per la conferenza intergovernativa che sarà incaricata di modificare i Trattati di Roma in funzione dell’Unione economica e monetaria. Il Consiglio europeo studia anche il progetto della Carta sociale e discute sulla riunificazione tedesca. Inoltre, istituisce la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo dell’Europa centrale e orientale.

il 15 dicembre, viene firmata la Quarta Convenzione di Lomè (Lomè IV) tra la CE e 69 Stati dell’ACP. A differenza delle precedenti, questa convenzione ha un durata decennale (1990-2000).